La storia della Grappa.
L’abitudine di preparare e gustare prodotti alcolici come la Grappa si perde nella notte dei tempi. Il nome stesso, alcol, è d’origine araba (Al-lml) e indicava una polvere finissima utilizzata dalle donne per truccare il volto.
I primi tentativi di distillare lo spirito risalgono, secondo gli storici, alla Mesopotamia del XIX secolo a.C. Nell’antica Grecia, Omero consigliava di «sposare il vino giovane al latte di capra», mentre Platone celebrava in un suo canto le proprietà dell’ idromèle.
È dal Medioevo, con la diffusione degli alambicchi, che inizia la moderna storia dei liquori. Nell’epoca delle Signorie non esiste corte o reggia dove non operi un alchimista dedito alla produzione di elisir.
Sono personaggi a metà tra la magia e la scienza, perché al liquore non viene chiesto solo di soddisfare il gusto dei Signori, ma anche di portare loro benefici alla salute.
Nel XVIII secolo, con la Rivoluzione Industriale, ha inizio la produzione su vasta scala di liquori per distillazione.
Negli stessi anni, tuttavia, in migliaia di famiglie, s’inizia a percorrere una strada diversa: quella della macerazione. I liquori prodotti in questo modo sono dunque figli della tradizione, il risultato di ricette familiari custodite gelosamente e trasmesse di generazione in generazione, ricette spesso personalizzate da un tocco unico che deve rimanere segreto.
Proprio per questo motivo, ancora oggi, a distanza di centinaia d’anni, produrre in casa liquori e grappe significa rivalutare una cultura fatta di fantasia e salute.
Con questo libro vi offriamo una vasta gamma delle ricette di liquori facilmente realizzabili in casa, senza l’ausilio d’alambicchi o marchingegni industriali. Buona lettura, quindi e, soprattutto, prosit!
Alcuni Consigli sempre validi
• Le basi alcoliche utilizzate per liquori e grappe aromatizzate sono in genere l’alcol a 95° e la grappa, bianca e secca. Nel primo caso è poi frequente l’aggiunta di uno sciroppo di acqua e zucchero per ammorbidire il sapore del preparato.
•Per la macerazione della base con gli ingredienti aromatizzanti sono da preferire recipienti in vetro di buona capacità (2-5 litri), dotati di chiusura ermetica.
• Dopo il periodo di infusione della base alcolica con erbe o quant’altro viene usato per aromatizzare si consiglia di filtrare il preparato. Questa operazione, oltre che ad evitare sapori troppo accentuati, permette di ottenere un liquore più limpido e quindi più gradevole all’occhio. Allo scopo si utilizza della carta filtro o un colino a maglia fitta che può eventualmente essere foderato con della carta porosa o del cotone idrofilo.
• Al termine della macerazione e dopo l’eventuale filtraggio, 1 preparati si conservano in bottigliette di vetro perfettamente pulite e asciugate. Importante – soprattutto per i liquori destinati a una lunga stagionatura – è la perfetta chiusura delle bottiglie prima di riporle in dispensa. Allo scopo si utilizzino tappi di sughero perfettamente integri e puliti oppure anche del tipo più semplice a corona; nel primo caso un ‘ulteriore copertura di ceralacca assicurerà maggiormente una perfetta conservazione.
• Per la stagionatura scegliete un ambiente buio e fresco. Prima di riporre le bottiglie di grappa o liquore ricordate sempre di etichettarle indicando il contenuto e la data di imbottigliamento.
Se non altrimenti specificato, le dosi consigliate nelle ricette che troverai nel sito relativamente alle Grappe, sono utili alla preparazione di 2-3 bottiglie di liquore per un uso casalingo.