(43 a.C. – 17 d.C.)
Il vino prepara i cuori e li rende più pronti alla passione.
Appresta il vino i cuori e alla passione li fa più pronti: sfumano i pensieri; nel molto vino ogni penar si stempra.
Fra’ vini è più sostanzioso quello raccolto in un suolo benigno che in un terreno leggero; più quello di un clima temperato, che quello raccolto in un luogo umido, o troppo secco, troppo freddo, o troppo caldo.
Publio Ovidio Nasone, meglio conosciuto come Ovidio, è stato un poeta e scrittore romano vissuto nel I secolo a.C. e nel I secolo d.C. Le sue opere includono poemi epici, elegie e lettere in prosa.
Il vino era un tema comune nelle opere di Ovidio. Nel suo poema “L’Arte d’Amare”, Ovidio descrive il vino come un aiuto per alleviare i dolori dell’amore e per liberare la mente dalle preoccupazioni. Egli scrive:
“Vino che l’animo ristori e al dolore largo conforto apporti, offri l’allegria che sbandisce il dolore e ci riporta la pace dell’anima.”
Inoltre, Ovidio fa riferimento al vino in molte altre opere, tra cui “Metamorfosi”, “Fasti” e “Remedia Amoris”. Nel complesso, il vino sembra essere stato per Ovidio un simbolo della vita e della felicità, ma anche della follia e della distruzione.