Plinio il Vecchio

In vino veritas. Nel vino c’è la verità.

L’uomo deve al vino il fatto di essere il solo animale a bere senza sete.

Il vino ha dunque una vita più lunga della nostra?

Ma noi, fragili creature umane, ci vendicheremo ingoiandolo tutto.

Nel vino è la vita.

Plinio il Vecchio (23-79 d.C.) fu uno scrittore, naturalista e storico romano nato a Como, in Italia. Il suo nome completo era Gaio Plinio Secondo, ma è meglio conosciuto come Plinio il Vecchio per distinguerlo dal nipote, Plinio il Giovane.

Plinio studiò retorica e filosofia a Roma e si dedicò poi alla carriera militare, combattendo in Germania sotto il comando dell’imperatore Tiberio. In seguito, tornò a Roma e si dedicò alla scrittura, producendo una vasta quantità di opere su una vasta gamma di argomenti, tra cui la storia, la geografia, la botanica, la zoologia, la mineralogia e l’agricoltura.

Plinio morì durante l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., mentre si trovava a Stabiae, vicino a Pompei, per osservare l’eruzione e scrivere una descrizione dettagliata. Secondo la tradizione, Plinio avrebbe cercato di avvicinarsi troppo alla montagna in eruzione e sarebbe morto per le conseguenze del gas velenoso emesso dal vulcano.

La sua morte fu una grande perdita per la cultura romana e per la scienza dell’epoca, ma le sue opere continuarono ad avere un grande impatto per molti secoli successivi. In particolare, Naturalis Historia fu una delle enciclopedie più importanti del mondo antico e fu una fonte di conoscenza fondamentale per scienziati, filosofi e letterati di tutte le epoche successive.

Nel suo trattato sulle coltivazioni agricole, Plinio dedicò un intero capitolo alla viticoltura e alla produzione del vino. Egli affermava che il vino era una bevanda preziosa e necessaria per la salute e il benessere dell’uomo, se consumato con moderazione. Inoltre, Plinio sosteneva che la qualità del vino dipendeva dalla scelta del terreno, dall’esposizione al sole, dalle varietà delle uve e dalle tecniche di coltivazione e vinificazione.

Plinio fu anche uno dei primi ad introdurre l’uso del termine “vintage” per riferirsi all’annata di produzione del vino. Egli riconosceva l’importanza del clima e delle condizioni meteorologiche per la qualità delle uve e del vino prodotto in un determinato anno.

Inoltre, Plinio sottolineava l’importanza del ruolo del vignaiolo nella produzione del vino. Egli affermava che un buon vignaiolo doveva avere una conoscenza approfondita delle tecniche di coltivazione delle viti e della vinificazione, nonché una grande passione e dedizione per la propria attività.

In sintesi, Plinio il Vecchio riconobbe il valore e l’importanza del vino nella cultura e nella società romana e fu uno dei primi a riconoscere l’influenza del terroir sulla qualità del vino prodotto.

Oltre a Naturalis Historia, Plinio scrisse anche molte altre opere, tra cui:

  • Historiae: una storia universale in 31 libri, dalla fondazione di Roma fino al regno di Vespasiano, che si concentrava principalmente sulla storia romana e sulle guerre di conquista dell’Impero.
  • Epistulae: una raccolta di lettere su vari argomenti, tra cui politica, letteratura, religione e scienze naturali.
  • De Vita Pomponii Secundi: una biografia del suo amico e compagno di studi, Pomponio Secondo, che fu un importante generale romano.
  • De Viris Illustribus: una raccolta di biografie di personaggi famosi dell’antichità, tra cui filosofi, scienziati, poeti e storici.
  • Naturalis Excerpta: una raccolta di brani selezionati dalle opere di Plinio, curata da un suo successore, Solino.

L’opera di Plinio il Vecchio ebbe un grande impatto sulla cultura e sulla scienza del mondo antico e fu una fonte di ispirazione per molti scrittori e studiosi successivamente alla sua dipartita.

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