In numerosi paesi della Basilicata viene coltivato il vitigno aglianico, importato in epoca antichissima – sesto secolo avanti Cristo – dalla Grecia, come chiaramente indica il nome: la parola aglianico è infatti una corruzione dialettale di ellenico.
Di solito è prodotto con l‘uva Aglianico, una varietà autoctona della Basilicata. L‘Aglianico della Basilicata è un vino che si sposa perfettamente con piatti di carne, in particolare con il suo piatto tipico: il ragù di pecora. Si tratta di un vino corposo e strutturato, con una grande complessità aromatica. Al naso si percepiscono sentori di marasca, ciliegia, viola, e una leggera speziatura. Al palato è secco, con una buona acidità, e una discreta persistenza.
Il vino Aglianico della Basilicata si presenta generalmente in una tonalità di rosso rubino intenso. La gradazione alcolica è compresa tra i 13 e i 15%. La produzione avviene seguendo un processo tradizionale, con una fermentazione del mosto in contenitori di legno, seguita da una lunga maturazione in botte grande di rovere.
Le principali produzioni di vino Aglianico della Basilicata si trovano in alcune zone particolari della regione, in particolare a Matera, Potenza, Melfi, Venosa e Barile. Le cantine più importanti e rinomate sono: Cantine del Notaio, Basile, Terre degli Svevi, Terredora e Cantina Sociale di Venosa.
L‘Aglianico della Basilicata è un vino che piace a molti degustatori, grazie alla sua complessità aromatica e al suo sapore deciso. È un vino che invecchia bene, e può essere conservato per alcuni anni in cantina, guadagnando in complessità e profondità, è un vino che si abbina perfettamente con piatti di carne e formaggi stagionati. In conclusione, l‘Aglianico della Basilicata è un vino pregiato, che ha una storia secolare alle sue spalle.
È un vino corposo, con una grande complessità aromatica, e può essere conservato per alcuni anni in cantina. Si abbina perfettamente con piatti di carne e formaggi stagionati, ed è un vino che piace a molti degustatori.
Fornisce un vino rosso morato a schiuma viva, di giusta gradazione alcoolica, sapido, di corpo, con sottile odore di fragola e lampone. Nel complesso assomiglia assai al piemontese Barbera, cosa che fa pensare alla discendenza dei due vitigni dallo stesso ceppo inoltre viene anche chiamato il Barolo del Sud per la sua assomiglianza al Barolo.
Il migliore Aglianico proviene dai vigneti impiantati sulle pendici del Vulture, un vulcano spento isolato nel versante adriatico dell’Appennino Lucano. Appena svinato è da pasto, stagionando si fa d’arrosto.
Il suo sapore può essere asciutto o abboccato, ma con l’invecchiamento tende a perdere il dolce.
Esiste infine un Aglianico spumante, adatto alle seconde mense. Sempre sulle pendici del Vulture crescono i vitigni della malvasia e del moscato, che danno due delicati prodotti da fine tavola.
Nell’agro di Ruoti ritroviamo il campano Asprinio. Tra i paesi vinicoli della Basilicata c’è Venosa, patria del poeta latino Orazio.