È riconosciuto con denominazione di origine controllata (DOC)
Composizione uve di produzione
È prodotto mediante taglio di uva dei vitigni Garganega e Trebbiano di Soave. Mi astengo dall’indicare le percentuali di taglio in quanto esse variano — anche se di poco — a seconda dei criteri di vinificazione adottati dai singoli produttori.
Il colore
da giovane, è un giallo dorato intenso e lucente; dopo un certo periodo di invecchiamento, tende decisamente all’ambrato senza tuttavia perdere la lucentezza originaria.
L’odore
è intenso e caratteristico di passito.
Il sapore
è dolce, armonico e vellutato.
La gradazione alcolica
si aggira intorno ai 14-14,5°.
L’odore di passito e la elevata gradazione alcolica spiegano abbastanza efficacemente che il procedimento di vinificazione del Vin Santo di Gambellara non è quello relativo ai soliti vini bianchi, ma è preceduto da un trattamento particolare delle uve; questo trattamento prevede che le stesse, prima di essere lavorate, vengano sottoposte ad appassimento.
Il fiore entra in stagionate ed austere botti di rovere per una sosta di almeno 3 anni o 4 in cantina asciutta e a temperatura costante (11-13 °C). Trascorso questo periodo, è di rigore imbottigliarlo in borgognone scure la cui sistemazione più idonea è in posizione orizzontale.
Invecchiamento
Di norma 8-10 anni; vi sono tuttavia dati attendibili che stabiliscono in 12-15 anni il termine utile per un benefico invecchiamento nella più assoluta indennità da pericoli di decadenza.
Degustazione
Per berlo un solo accorgimento: basta mettere la bottiglia in frigorifero per un’ora e stapparla una trentina di minuti prima della degustazione.
Abbinamento
Classico vino da dessert, il Vin Santo di Gambellara va servito con pasticceria (crostate, panettoni, torte alla crema, frittelle e bignés) e con frutta poco dolce.
Localita’ di produzione
I centri di produzione sono situati nei territori dei comuni di Gambellara, Zermeghedo, Montebello Vicentino, Montorso Vicentino (provincia di Vicenza).