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Questo vino trae la sua origine da un vitigno autoctono antichissimo oserei dire arcaico. Questo sublime vino risale al XIII secolo A.C. Il Picolit fu assaggiato da imperatori romani e papi. Fu esaltato del celebre e famoso Carlo Goldoni che lo definì la gemma del Friuli. il conte Asquini lo valorizzò talmente tanto che fu venduto nelle principali corti europee ed arcivescovili, raggiungendo una notevole notorietà che la propria bontà esaltata fu sempre apprezzata.
Alla morte del conte Asquini questo vino decadde .All’inizio del 1900 la famiglia dei conti Perusini riprese a diffondere questo grandioso vino presso la loro tenuta di Rocca Bernarda diffusero ii grande Picolit. Questo vino oltre che fieramente degustato e famoso anche per le sue capacità seduttive nasce con il cuore in un territorio che si proietta in un territorio dal punto di vista geografico perfetto per la produzione di ottimi vini rossi e bianchi , dovuta alla commistione climatica fra quella continentale tenue del centro sud e quella alpina a Nord.
Da dove scaturisce il nome Picolit, probabilmente dalle dimensioni piccole dell’acino e del grappolo provocato dal fenomeno dell’acinellatura cioè all’aborto floreale; elemento fondamentale di questo vitigno è la presenza di un polline che provoca una sterilità che impedisce ai fiori del Picolit di svilupparsi.
Questo vino è considerato uno dei tesori della viticoltura italiana ed è stato riconosciuto come DOCG, il massimo livello di riconoscimento della qualità dei vini italiani.
Il Picolit viene prodotto con uve provenienti da una varietà di vitigno autoctono chiamato Picolit, coltivato esclusivamente nella zona collinare tra le province di Udine e Pordenone. Le viti sono coltivate su terreni argillosi e calcarei, con esposizione a sud-est, sud e sud-ovest.
Il processo di produzione del Picolit prevede una raccolta manuale delle uve, che avviene generalmente verso la fine di ottobre. Dopo la pressatura, il mosto viene sottoposto a una fermentazione lenta e controllata, che permette di preservare le caratteristiche organolettiche del vitigno e di ottenere un vino con un’elevata concentrazione di zuccheri.
Il Picolit si presenta di colore giallo dorato intenso, con un profumo intenso e complesso di frutta secca, miele, fiori e spezie. Al gusto è dolce, morbido e vellutato, con una delicata acidità che bilancia la dolcezza del vino.
Grazie alle sue caratteristiche organolettiche, il Picolit è particolarmente adatto per accompagnare dessert a base di frutta secca, formaggi erborinati e pasticceria secca. È inoltre un vino ideale per la meditazione, da gustare lentamente per apprezzarne tutte le sfumature aromatiche e gustative.
In sintesi, il Picolit è un pregiato vino bianco dolce prodotto nella regione Friuli-Venezia Giulia, in Italia, con uve provenienti dal vitigno autoctono Picolit. Grazie al suo profumo intenso e complesso e al suo gusto dolce e vellutato, è particolarmente adatto per accompagnare dessert a base di frutta secca, formaggi erborinati e pasticceria secca, ma può essere anche apprezzato da solo come vino da meditazione.
Possiamo avere tre diverse tipologie di Picolit, ognuno con la propria peculiarità :
il Varietale di esprime con vendemmia dell’uva e vinificazione ricavandone un vino elegante e profumato.
il Passito, che si crea con un color giallo paglierino e con odori di miele e vaniglia si possono sentire odori di frutta candita e mandorla.
il Botritizzato con presenza di muffa nobile .
Uve di produzione
è prodotto esclusivamente con uva del vitigno Picolit. Qualche produttore usa tuttavia tagliare quest’uva è assai scarsa a causa di una grave malattia (l’aborto floreale) che ne colpisce il fiore è con altre locali e di buon pregio per un concorso massimo complessivo del 10-15%.
Il colore
è un intenso giallo oro che, dopo qualche anno di invecchiamento, tende decisamente ad uno splendido ambrato.
Odore
Inodore, delizioso e delicatissimo, ricorda quello di certi fiori appassiti e della frutta matura.
Il sapore
è nobilissimo, quasi amabile e armonico.
Gradazione alcolica
La gradazione alcolica è molto elevata: mediamente sui 14è, può raggiungere i 15è ed anche oltre nelle annate buone.
Invecchiamento
Tra tutti i vini italiani (rossi compresi), il Picolit è fra quelli che sopportano meglio l’invecchiamento. Per essere giudicato pronto alla degustazione, deve sostare almeno 3 anni in botti di rovere della Slavonia, al fine di compiere una serena maturazione prima, e il pre affinamento poi.
L’affinamento e l’invecchiamento veri e propri iniziano dal momento in cui, dalle botti, il Picolit passa in bottiglia (tradizionale la borgognona che va tenuta in posizione orizzontale), dove può riposare, indenne da decadenza, 15 e persino 20 anni.
Un cenno particolare merita la cantina destinata ad accogliere questo prezioso e rarissimo vino essa deve essere perfettamente asciutta, tranquilla, a temperatura costante (12-15 C) e imbiancata a calce almeno una volta ogni 2 anni.
Degustazione
Per la degustazione, nessun problema: prelevata la bottiglia dalla cantina, la si mette in frigorifero, la si toglie dopo circa 2 ore (quando, cioè, la temperatura del vino sia scesa a 7-8 C) e la si stappa un’ora prima di mescere.
Abbinamento cibo vino
La maggioranza dei gastronomi dice che il Picolit sia un vino esclusivamente da dessert e vada servito con pasticceria e frutta a basso tasso zuccherino. D’accordo. Chi, però, bevuto con frutti di mare e con certi formaggi piccanti nostrani e francesi, sostiene che pure è delizioso.
Centri di produzione
I centri di produzione sono situati nei territori dei comuni di Faèdis, Prepotto, Tarcento, Cividale del Friuli, Manzano, Corno di Rosazzo, Savorgnano, Togliano, Ipplis (provincia di Udine).